Voci dal Terzo settore
Fondazione Don Gnocchi: la forza della cura, la bellezza della solidarietà
A cura di Lorenzo Roberto Quaglia
C’è un’Italia che ogni giorno costruisce il bene comune lontano dai riflettori. Un’Italia fatta di mani che accarezzano, sorrisi che accolgono, tempo donato con amore. Tra le sue espressioni più alte, c’è la Fondazione Don Gnocchi, una realtà nata dal cuore e dalla fede di un uomo straordinario: il Beato Don Carlo Gnocchi. Sacerdote, educatore, cappellano degli alpini durante la Seconda Guerra Mondiale, Don Gnocchi ha trasformato il dolore e la sofferenza vissuti al fronte in una missione di speranza, dedicandosi ai più fragili, ai piccoli mutilati di guerra, agli orfani, ai malati.
Una rete di cura che abbraccia tutta l’Italia
Oggi, la Fondazione è un punto di riferimento nazionale nel campo della riabilitazione, dell’assistenza sanitaria e sociale. Con una presenza capillare in oltre 28 centri in Italia, offre supporto a bambini con disabilità, adulti con gravi patologie, anziani fragili, persone con lesioni spinali o cerebrolesioni, e pazienti in stato vegetativo. Un lavoro che integra tecnologia, ricerca e umanità, con una visione sempre orientata alla dignità della persona.
Ma la Don Gnocchi non è solo eccellenza clinica. È anche — e soprattutto — comunità. Una comunità di professionisti, operatori, famiglie e volontari, che ogni giorno si prendono cura degli altri con gesti semplici ma profondi.
La carezza dei volontari: il tempo che guarisce
Ogni giorno, in silenzio, centinaia di volontari varcano le soglie dei centri Don Gnocchi in tutta Italia. Sono studenti, pensionati, professionisti, giovani in servizio civile o persone comuni che scelgono di dedicare qualche ora del proprio tempo a chi ne ha più bisogno. Li si vede sedersi accanto a un letto per leggere un libro, accompagnare un anziano a fare due passi, giocare con un bambino con disabilità, ascoltare una storia, semplicemente esserci.
In molti casi, quel tempo condiviso diventa un’ancora, un momento di leggerezza, uno spiraglio di normalità nella vita di chi affronta la malattia. C’è chi, dopo un incidente o una lunga degenza, ritrova il sorriso proprio grazie alla presenza affettuosa di questi “angeli in borghese”, che non portano cure, ma portano umanità.
La Fondazione promuove e valorizza il volontariato come parte integrante del percorso di cura, perché ogni relazione che nasce tra un volontario e un paziente è un ponte tra due vite che si arricchiscono a vicenda. È qui che la solidarietà si fa quotidianità, e la fragilità diventa luogo di incontro.
Tecnologia e umanità: insieme per il futuro
La Fondazione Don Gnocchi è anche all’avanguardia nella ricerca scientifica, nello sviluppo di protesi intelligenti, nell’utilizzo della robotica per la riabilitazione. Ma tutto questo progresso non è mai fine a sé stesso: ogni innovazione è al servizio della persona, pensata per migliorare concretamente la qualità della vita di chi affronta la malattia o la disabilità.
I suoi laboratori collaborano con università italiane e internazionali, portando avanti progetti che uniscono medicina, bioingegneria e scienze sociali. Un esempio virtuoso di come si possa fare innovazione sociale restando radicati in un profondo spirito di servizio.

La Fondazione promuove e valorizza il volontariato come parte integrante del percorso di cura