Voci dal Terzo settore
Amici di Brera: da un secolo al fianco dell’arte, per il bene comune
A cura di Lorenzo Roberto Quaglia
L’arte come patrimonio di tutti
Nel cuore pulsante di Milano, dove le pietre raccontano storie di secoli e ogni angolo custodisce un frammento di bellezza, sorge un luogo che rappresenta molto più di un museo: la Pinacoteca di Brera. Tra i suoi corridoi, non scorrono soltanto opere immortali, ma si muove anche la vita di un’associazione che da cento anni lavora con discrezione, passione e determinazione per far sì che quel patrimonio rimanga accessibile, vivo e condiviso.
Stiamo parlando degli Amici di Brera e dei Musei Milanesi, una delle più antiche realtà culturali italiane. Nata nel 1926, l’associazione affonda le sue radici in un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria per l’epoca: la cultura è un bene comune, e come tale deve essere sostenuta da tutta la comunità.
Nel tempo, questo principio ha resistito a guerre, cambiamenti sociali, sfide economiche e trasformazioni urbane, rimanendo saldo grazie all’impegno di soci, volontari, studiosi, cittadini appassionati.
Una storia che attraversa il tempo
La nascita degli Amici di Brera avviene in un momento di grande fermento culturale, ma viene bruscamente interrotta dal regime fascista. L’associazione sarà ricostituita soltanto nel dopoguerra, nel 1949, con la determinazione di chi sa che la ricostruzione di un Paese passa anche dalla cura del suo patrimonio culturale.
Da allora, la storia degli Amici di Brera si intreccia con quella della città: un percorso fatto di progetti, restauri, conferenze, viaggi, momenti di formazione e, soprattutto, relazioni umane. L’associazione diventa punto di riferimento per generazioni di cittadini che desiderano non solo “visitare” l’arte, ma esserne parte attiva.
Le attività: cultura come partecipazione
La forza degli Amici di Brera sta nella loro capacità di coniugare tradizione e innovazione, offrendo una gamma di attività che parlano a pubblici diversi: dagli studenti alle famiglie, dagli studiosi agli amanti dell’arte, fino a semplici curiosi.
Ecco alcune delle iniziative principali:
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Educazione e percorsi per le scuole
L’associazione promuove da anni una didattica museale di qualità, costruita su percorsi tematici che intrecciano arte, storia, letteratura e filosofia. Le visite guidate sono pensate per stimolare nei più giovani non solo la conoscenza del patrimonio artistico, ma anche il senso critico, la curiosità e il rispetto per la bellezza.
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Sostegno concreto al patrimonio artistico
Attraverso donazioni, campagne di raccolta fondi e attività di mecenatismo, gli Amici di Brera contribuiscono al restauro di opere d’arte, alla valorizzazione di spazi museali, all’acquisizione di nuovi pezzi per la Pinacoteca. Ogni intervento è reso possibile dal contributo dei soci e dei sostenitori, dimostrando che la cura dell’arte è un gesto collettivo.
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Eventi culturali, conferenze, itinerari e viaggi
Nel corso dell’anno, l’associazione organizza un ricco calendario di eventi culturali: incontri con storici dell’arte, visite guidate esclusive, itinerari urbani e persino viaggi all’estero alla scoperta di capolavori meno noti. Sono occasioni non solo per imparare, ma anche per creare comunità attorno all’arte.
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Forme di partecipazione per tutti
Diventare “amico di Brera” è semplice, ma altamente simbolico: significa entrare a far parte di una rete di cittadini attivi, pronti a sostenere la cultura in modo concreto. Che si tratti di una donazione, del 5×1000, di un lascito testamentario o della semplice tessera associativa, ogni gesto conta.
Cultura e Terzo Settore: un legame fondamentale
Parlare degli Amici di Brera significa anche riflettere su cosa significa oggi fare cultura nel Terzo Settore. Spesso si tende a separare la cultura da ambiti più “sociali” come l’assistenza, l’inclusione o la sostenibilità. Eppure, la cultura è essa stessa uno strumento di coesione, sviluppo e benessere collettivo.
Gli Amici di Brera operano secondo una logica tipica dell’economia sociale: attivano risorse dal basso, promuovono cittadinanza attiva, costruiscono legami, educano alla bellezza, tutelano il patrimonio come eredità comune. In un contesto in cui i fondi pubblici per la cultura sono spesso limitati, il ruolo di associazioni come questa diventa cruciale per la sopravvivenza e la vitalità dei musei e delle istituzioni culturali.
Le sfide di oggi: innovare per coinvolgere
Come molte realtà del Terzo Settore, anche gli Amici di Brera si trovano oggi ad affrontare nuove sfide:
- Comunicare in modo più efficace, sfruttando i social media e gli strumenti digitali per coinvolgere pubblici più giovani e diversificati.
- Raccontare i risultati ottenuti, attraverso bilanci sociali, testimonianze, immagini dei restauri “prima e dopo”, dati sull’impatto generato.
- Aprirsi al dialogo con la città, coinvolgendo anche chi non frequenta abitualmente i musei, con progetti partecipativi, attività nei quartieri, collaborazioni con altre realtà sociali.
- Costruire ponti tra generazioni, assicurando che l’amore per l’arte non resti confinato in una nicchia, ma venga trasmesso come patrimonio vivo e condiviso.
Un invito a tutti noi
Gli Amici di Brera ci mostrano che sostenere la cultura non è un privilegio, ma una responsabilità collettiva. Attraverso la loro attività, ci ricordano che l’arte non è qualcosa da ammirare a distanza, ma da vivere e proteggere insieme.
Oggi più che mai, in un mondo spesso frenetico e distratto, riscoprire la bellezza e il valore della cultura può aiutarci a costruire una società più consapevole, inclusiva e solidale.
E allora, perché non diventare anche noi “amici di Brera”? Perché quando un’opera d’arte è salva, restaurata, accessibile, lo è per tutti. E anche grazie a noi.

